lunedì 9 luglio 2012

Mi ha detto che sta cercando parcheggio..

Facebook, twitter, stampa on line etc... mi stanno danno innumerevoli spunti per scrivere un post sulla "movida" torinese ma per me il problema di Torino in questo momento è un altro: il parcheggio.
Sicuramente io sono particolarmente sfigata perché anche se abitassi isolata in cima ad una montagna, ci sarebbe il vicino di casa con il trattore a rubarmi il posto.
E non guido né un furgone, né un camper, né una macchina lunga sei metri ma una banalissima Toyota Yaris grigia la macchina più venduta del millennio (insieme alla Uno che guidava mia mamma quando ero piccola).
Certamente non aiuto la causa decidendo di abitare sempre in zone incasinate ma questo non è un problema per me perché ho sempre scelto in maniera cosciente di vivere nel delirio, ma in ogni caso il parcheggio oltre ad essere il più delle volte inesistente è uno stress.
Stress che a breve diventerà fonte di servizi per Studio Aperto, dopo Corona e come combattere il caldo bevendo tanta acqua.
Il parcheggio non lo trovi sotto casa,  non lo trovi sotto l'ufficio,  non lo trovi sotto casa dei tuoi genitori, parenti e amici e questo perché ognuno di noi possiede quattro auto a testa? 
In parte si,  in parte di parcheggi ce ne sono pochi anche se a pagamento e non tutti possiedono garage e posti auto che in molte zone della città non esistono o costano come il lavandino d'oro della barca di Briatore.
E di conseguenza scenette di ogni tipo diventano all'ordine del giorno.
Risse per parcheggiare un Cayenne al posto di una Smart,  bambini utilizzati come pali per tenere il posto mentre "papà sta facendo il giro dell'isolato", amiche spinte giù dall'auto in corsa perché a sei chilometri dal locale "ho visto un parcheggio", amici arrivati in anticipo che tengono il posto a quello che è ancora a casa a farsi la doccia, crisi di nervi e 50 sigarette fumate, serate rovinate, ritardi accumulati, film iniziati al cinema, concerti visti a partire dalla terza canzone.
Ad ogni torinese che si rispetti è capitato questo, come è capitato di fermarsi sotto casa di qualcuno per sei secondi ed essere ricoperto da insulti di ogni tipo perché in quei sei centimetri c'era qualcuno che voleva parcheggiare. 
Soluzioni? Molte ma alla fine nessuna perché la macchina serve per andare al lavoro, serve per uscire, andare a fare la spesa e soprattutto è parte della nostra vita, delle nostre abitudini e quanto altro, anche se a volte l'uso che se ne fa è esagerato e assurdo perché camminare non fa male, anzi, e soprattutto evita di essere già nervosi alle 9.01.
Fatte tutte le considerazioni del caso se non abitate a Torino e state aspettando qualcuno in piazza Vittorio, a San Salvario (lì poi è pieno di parcheggio!) o in qualsiasi zona della città con almeno tre locali vicini e qualcuno vi chiama dicendovi: "sto cercando parcheggio 5 minuti e arrivo!". Ok. Tranquilli. Andate a casa guardatevi Via col Vento o Balla coi Lupi (durata ore tre) e poi uscite con calma. Arriverete insieme e alla domanda: "Scusaaa è tanto che aspetti?" "No figurati, ho un'ampia collezione di DVD a casa..."