domenica 25 novembre 2012

Il MIO Salvare i Murazzi


Torino e i Murazzi: un matrimonio di quelli da prima pagina che nessuno avrebbe mai voluto veder finire mentre ad oggi pare che sia in corso una pratica di divorzio, non voluta dalle parti ma desiderata da terzi.
Non ho voglia di spiegare cosa stia succedendo alla mia città perché le informazioni esistono e basta leggere con attenzione, senza mettersi da una parte o dall'altra ma cercando di capire che si tratta di un problema di una città intera e non solo di quattro persone che hanno voglia di movida. 

Visti i fatti, in meno di una settimana una pagina di Facebook a sostegno della non chiusura dei Murazzi, ha raggiunto più di 11.000 mi piace con commenti di ogni genere, alcuni dei quali non voglio nemmeno pensare di averli letti perché l'ignoranza mi rende nervosa, mi prudono le mani e potrei fare delle cose insensate tipo farmi crescere i capelli e tingerli biondo platino.
Quindi 11.000 cerebrolesi ragazzini brufolosi che si vestono come i Club Dogo e che "minkia raga andiamo ai Muri stase?".
Non credo.
Anzi vi assicuro che non è così.

E per evitare tutto ciò sabato 24 è stata organizzata una manifestazione per decretare la morte dei Murazzi e la loro rinascita nel modo più corretto per tutti: gestori, avventori, turisti, passanti e la qualsivoglia, per fare in modo che Torino non perda una sua parte importante, anzi fondamentale.
Alla manifestazione non ho partecipato causa lavoro e pensare di tornare a casa e non poter fare quella discesa, prendere da bere, entrare in un locale, incontrare amici, sorrisi, conoscere persone nuove, parlare, fumare una sigaretta all'alba felici o incazzati è come essere stati lasciati dalla sera alla mattina dalla persona che ami. Va bene, forse il paragone è esagerato ma per chi in questa città ci vive da anni e di anni non ne ha 15 sa cos'era Torino quando in Piazza Vittorio c'erano le giostre....
Ho passato ai Murazzi serate stupende e serate di merda, le ho passate con persone care e con persone meno care, mi sono divertita, ho riso, scherzato forse talvolta anche pianto. 
Sono andata a feste indimenticabili, ho sentito della musica che mai pensavo potesse arrivare a Torino, ho perso sciarpe e guanti chissà dove, ho bevuto dei chupito di merda.
Ho fumato tante sigarette e bevuto in compagnia di persone che fanno parte ancora oggi della mia vita e di altre che non ne fanno più parte.
Li ho fatti amare da amici e amiche che non sono di Torino e che fino a qualche anno fa pensavano che a Torino ci fossero solo la Fiat, la nebbia e la Mole e che hanno scoperto angoli, spazi, luogh che ogni giorno riservano sorprese. 
E poi c'è la musica. Quella dei locali che mi piacciono, quella dei locali che non mi piacciono ma che rendono felici altre persone e che quindi saranno contente della loro serata.
La musica di gruppi torinesi che sono passati da un concerto con 50 persone, un furgone scassato e quattro amici al bar a girare l'Italia (e non solo in alcuni casi) portando un pò di questa città ovunque (e sono molti di più di quelli che pensiate). La cui musica in qualche modo è stata influenzata da serate passate a discutere di quelle parole e di quelle note  che non dovevano rimanere solo loro ma che dovevano diventare qualcosa di tutti.
Ed è vero ci sono anche i Murazzi dei pusher, della gente che ti può dare fastidio, del porcaro con il panino al topo morto e dell'abusivo che vende la birra nelle bottiglie di vetro. Si è vero ci sono anche i pericoli ma i pericoli non sono ovunque? E allora sediamoci ad un tavolo e cerchiamo di capire come possiamo fare, tutti insieme per eliminare i pericoli, regolarizzare la situazione e ridare a Torino qualcosa di suo.
Non voglio vedere i Murazzi che ho visto ieri sera.
Locali chiusi con cartelli di sequestro (anche se qualcuno era aperto..), poca gente e soprattutto un lento fluire di poche persone con visi increduli e in alcuni casi incazzati, il totale silenzio e un lento appropriarsi di una terra di nessuno verso Giancarlo, nebbia e freddo forse più nell'anima che altrove.
Questo lento appropriarsi alla Voldemort di Harry Potter, cari residenti del comitato di stacippa lo state sottovalutando. 
State sottovalutando il problema, la situazione e le persone che invece stanno cercando di risolverlo.
Tornare indietro per vivere in una città dormitorio, silente e silenziosa, senza qualcosa che negli anni l'ha resa viva, vivace e anche famosa è un grandissimo errore. 
E non lo dico solo da frequentatore dei Murazzi ma lo dico da Torinese e questo vale ancora di più.

People have the power 
The power to dream, to rule
to wrestle the world from fools

Patti Smith



martedì 13 novembre 2012

Siga (elettronica) time

Fumare è un vizio e come molti altri vizi fa male.
Io fumo, non tantissimo, ma fumo.
Fumo poco durante il giorno, fumo molto di più quando esco o decido  di avere dieci minuti solo per me per fissare come un ebete il fumo della sigaretta.
Fumo quando scrivo (come adesso) fumo per rilassarmi in silenzio.
Non ho letto il libro di Allen Carr (è facile smettere di fumare se sai come farlo) e credo che se  decidi di smettere, lo devi fare e basta.
Però penso che il business delle sigarette elettroniche sia una grande colpo di genio e una grande cagata allo stesso tempo.
Genio chi ha fatto proliferare negozi che le vendono: ne trovi ovunque e tra un pò saranno più numerosi di kebbari e ristoranti giapponesi. Però chi ne fa uso è per me un essere quasi mitologico, da studiare, da analizzare e presto verrà inserito in tutti i libri di psicologia o intervistato a Studio Aperto.
E non puoi non notarli. 
Anzi, forse lo fanno apposta per essere fissati da tutti quelli che come me (sfigati) fumano sigarette normali. Deduco quindi che come al solito sono fuori moda, non ho l'ultimo modello dell'accessorio del secolo, tipo Iphone, o sneakers limited edition, firmate da uno stilista turco che fino a ieri faceva l'impiegato e adesso invece è il cisti designer più cool del pianeta.
Scusate utilizzatori di sigarette elettroniche ma il tutto a me fa un gran ridere e lo dico con ironia, non per criticarne l'uso o altro. Però vedere persone avvolte in una nuvola di fumo come in una bisca clandestina o intente a fare dei mix di liquidi colorati e profumarti alla fermata dell'autobus mi sembra una scena di un film dell'orrore. Per non parlare poi, di porta sigarette da mettere al collo o kit d'uso per fare una sigaretta al sapore di vaniglia o di gnocchi al Castelmagno. Il mio parrucchiere che credo sia uno dei fumatori più accaniti che io conosca, quando aveva deciso di fumare di meno e ha optato per la siga elettronica, descriveva le sue misture di odori, sapori e quanto altro come se fosse un alchimista del Medioevo intento a creare pozioni degne della magia nera. E sinceramente mi sembrava riposseduto
Non discuto né dei costi, né del fatto che non faccia male rispetto ad una sigaretta normale (ma ne siete così sicuri?) ma vedere delle persone ossessivo compulsive che ne parlano come se avessero trovato la soluzione a tutti i problemi della loro vita, mi lascia un pò perplessa.

Fumare non è sano. Ok. 
Ma se devo anche diventare il piccolo chimico per cinque minuti di pausa dal mio cervello vado a coltivare pesche sciroppate in Libia.

martedì 6 novembre 2012

Caro Sindaco di Torino ti scrivo...

Caro sindaco Fassino,

Le scrivo questa lettera per farle conoscere la mia opinione sull'attuale situazione della movida della nostra città, opinione per altro condivisa in questo  momento da molte persone che conosco.
Le faccio subito presente due cose: 1) abito a 10 minuti a piedi dai Murazzi, 2) sono un assiduo frequentatore degli stessi.
Per quanto riguarda il punto 1, le vorrei dire che non uso tappi per dormire, non ho costruito barricate alle finestre, la mia vicina ha una bambina di 2 anni, la signora che abita sopra di me ha circa 80 anni, i vicini di fronte abitano in questa casa da circa 30 anni e sono tutte persone sane di mente che non riportano segni di scompenso dovuti al fatto di abitare in una zona "animata" della città. 
Anzi, sa qual è il mio problema? Purtroppo abito al primo piano e il 15 che passa sotto la mia finestra un pò mi disturba: potrebbe fare qualcosa per deviarlo? Che so in provincia di Cuneo?
E si è vero, spesso parcheggio lontano, soprattutto durante il weekend perché chi esce, va a cena, a bere una birra o un caffè in piazza Vittorio, ai Murazzi, alla Gran Madre etc.. (e quindi spende dei soldi) me lo trovo sotto casa e io sono costretta a numerosi giri. Sa, io sono stanca, lavoro a 80 km da casa e vorrei mettere la macchina davanti al portone, come possiamo fare? 
Anzi, se potesse anche dire al ristorante davanti a casa di togliere il dehor, non far sedere la gente fuori per cenare e chiudere alle 21 sarebbe meglio, guadagneremmo più spazio diminuendo del 90% il fatturato della sua settimana, ma noi residenti saremmo molto più tranquilli.
Per il punto 2 invece vorrei che si impegnasse maggiormente a risolvere problemi di rumore, di gente che per strada parla e ride, magari fuma una sigaretta e soprattutto beve e consuma quello che viene venduto nei locali dei Murazzi e dintorni, facendo si che la gente lavori, l'economia della città funzioni e soprattutto renda Torino una città diversa da quella che era alcuni anni fa. 
Ma lo sa, vero che era una città diversa, no?
Sa, io sono andata a scuola in Piazza Vittorio, mia nonna abitava lì vicino (e io ho passato parte della mia infanzia con lei) e avendo io non 18 anni ma il doppio più uno, le dico che c'erano pusher ad ogni angolo, ladri di motorini, venditori di macchine rubate e uno dei pochi bar decenti e frequentabili era quello sotto la mia scuola. Bar che attualmente è un noto locale di Piazza Vittorio. Perché lei lo sa che alle 7 di sera all'epoca c'era la morte nera in giro vero? E si è vero ha ragione, c'era un gran silenzio. Si certo, nessuno usciva di casa se non qualcuno con il cane o qualche matto (e le assicuro più di uno) che come me che andava ai Murazzi nei locali fracassoni che qualcuno adesso vorrebbe vedere morti e chiusi e che soprattutto da un certo orario in poi NON dovranno più vendere alcolici. 
Mi potrebbe spiegare il motivo di tutto questo? Quindi dalle 20 alle 3 tutti possiamo andare in coma etilico e mi possono vendere da bere e dopo tutti con la tisana depurativa per eliminare l'alcol in eccesso?. 
O forse non le piace la musica dei locali? 
O le danno fastidio le persone che vanno in giro? 
Ama di più gli zombie, la nebbia, gli scippatori sotto i portici di via Po che potranno agire indisturbati? Oppure preferisce un'orda di ambulanti abusivi che venderanno di sgamo birrette a tutti dalle ore 3 in poi bivaccando sui gradini di ogni dove (e probabilmente anche di casa mia)?
Sicuramente problemi ce ne sono e ce ne saranno sempre in ogni città ma la storia dovrebbe insegnare che con repressioni stupide, regolamenti inutili, leggi ignoranti (perché ignorano lo stato delle cose) ci sarà sempre il modo di "aggirarle" e forse di creare danni che nemmeno ci immaginiamo.
E poi i Murazzi sono una parte fondamentale della vita e del volto di Torino, sono la nostra città, parte integrante di quello che siamo e cercare di distruggerli non le porterà certo un gran bene: né alla città, né a lei.

Vorrei quindi dirle che io non cambierò casa, continuerò ad andare ai Murazzi e se non troviamo subito una soluzione intelligente a tutto quello che è stato detto e fatto fino ad adesso, domani sera si troverà un "gruppetto" di persone sotto a casa che vorranno offrirle da bere. Ovviamente dopo le 3.

Con affetto, una cittadina torinese.