domenica 9 dicembre 2012

Io, il vicino e la sua musica

A meno che non si viva in un posto isolato in mezzo ad un campo, ognuno di noi ha dei vicini di casa e ognuno di noi si lamenta per qualcosa.
La signora del piano di sopra che cammina con i tacchi alle 7 di domenica mattina, quella che stende le lenzuola gocciolanti sul tuo vestito di Capodanno, quello che combatte per lo zerbino coordinato per il condominio, quello che ha un rapporto tutto suo con la musica. 
Ecco, io rientro in quest'ultima categoria.
Quando ero piccola e vivevo con i miei nonni l'amica di mia nonna era una fan di Albano e Romina e faceva ascoltare a me e ai suoi nipoti che erano i miei amichetti, le canzoni di questi due. A noi poveri bambini "innocenti" facevano l'effetto di una merendina andata a male o di un divieto a giocare a pallone in casa e una volta le abbiamo spento la televisione mentre cantavano a Sanremo perché non li sopportavamo più. Non ricordo la punizione ma credo fosse stata abbastanza severa. 
Poi la vita va avanti, si cresce e si va a vivere da soli ed è qui che arriva il bello.
Nella prima casa in cui ho abitato il mio vicino di casa quando era single era una persona che non mi ha mai dato preoccupazioni in tal senso, salvo poi accasarsi e avere una moglie che ascoltava solo Tiziano Ferro, Gigi d'Alessio, talvolta i Negramaro ed Elisa. Salvo solo quest'ultima, se non fosse che lei cercava di imitarla pensando di cantare come lei. Meno male che ho il sonno pesante e che all'epoca non c'era X-Factor, altrimenti lei si sarebbe presentata alle selezioni cantando Luce stile Cristina D'Avena.
Giro la ruota e cambio casa e qui incontro quello che sognava di fare il musicista e di suonare la tromba.
Ecco io dico perché? Perché se a trent'anni circa non lo hai mai fatto è forse perché non è la tua strada? Ok, siamo positivi e pensiamo che hai un talento nascosto e che non sei mai stato capito. Però non è così. Dai su, fattene una ragione e non farmi venire mal di testa. All'inizio una tragedia: mono-tono e mono-nota per ore. Poi qualche piccolo progresso ed è lì che sceglie il repertorio: colonne sonore di film famosi o almeno era quello che cercava di fare. Ma l'unica leggermente decente che in grado di suonare (si, il campanello) era la colonna sonora de Il Laureato. Ad oggi che io sappia, non è in tour con nessuno, forse ha cambiato strumento e ha scelto la batteria.
Rigiro la ruota e ricambio casa. 
Quest'estate con tanto di testimonianze di amiche, il vicino di fronte cantava con una bottiglietta d'acqua che era il suo microfono direttamente sul balcone, in modo da farsi sentire da tutta la via: fenomeno di simpatia ed allegria e in questo caso attendo di nuovo di risentirlo perché era talmente convinto che dava una nota di positività alla giornata.
Parentesi: anch'io l'altro giorno in ufficio da sola cantavo i just can't get enough dei Depeche Mode con molta convinzione ma sono stonata da arresto. Ho smesso. 
Però il pezzo forte sono i miei nuovi vicini.
Una ascolta sempre il sabato mattina e la domenica mattina intorno alle 9 un cd di musica latino americana con le stesse due canzoni in loop e credo che la cosa piaccia molto alla figlia di due anni che è molto carina e simpatica, ma che crescendo farà ascoltare alla madre solo metal hardcore per vendicarsi. E stamattina non ce l'ho fatta più. Le ho messo della musica ad alto volume che diciamo non è proprio lo stesso genere: sono stati 10 minuti da incubo. Forse quasi pogavo. 
Il finale però arriva con quello che abita sopra di me che ha iniziato la sua domenica mattina così:




Ora manca solo più quello che ascolta i Club Dogo tutto il giorno e vado a vivere in Lapponia.




















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